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Messaggio di avviso

Il Comune di Lecco ha ricevuto una manifestazione di interesse per il restauro del Monumento ai Caduti da parte dell'Associazione Culturale "Giannino Castiglioni" (lettera del 14 giugno 2016, prot. n. 45690).

L'Amministrazione comunale ha reso noto (con deliberazione di Giunta n. 112 del 28 giugno 2016 e successiva determinazione dirigenziale n. 452 del 6 luglio 2016) l'interesse ad affidare a soggetti privati, mediante sponsorizzazione, l'intervento di restauro del Monumento ai Caduti, per garantirne e migliorare la qualità e fruibilità in favore della collettività, riconoscendo allo "sponsor" un ritorno di immagine grazie all'esposizione di targhe informative.

I soggetti interessati devono presentare l'offerta e la documentazione all'ufficio Protocollo del Comune tramite raccomandata del servizio postale o agenzia di recapito autorizzata, entro le ore 12 di giovedì 11 agosto 2016.

Nella sezione "Bandi di gara 2016" di questo sito (e all'albo pretorio online) sono pubblicati i documenti utili per partecipare (link diretto).

Per informazioni e chiarimenti sulla procedura, i soggetti interessati possono rivolgersi a:

- dott.ssa Concetta Panarello, tel. 0341 481.429
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- geom. Katiuscia Vassena, tel. 0341 481.442
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Descrizione del Monumento
Il Monumento ai Caduti rappresenta, con il Campanile della Basilica, un punto di riferimento per i lecchesi.
Dopo l'indizione di un bando di concorso il 15 agosto 1922, viene conferito ufficialmente l'incarico allo scultore Giannino Castiglioni per lo studio e la realizzazione dell'opera commemorativa dei Caduti per la Patria, da porsi sul lungolago cittadino.
L'inaugurazione del Monumento ai Caduti è avvenuta il 26 ottobre 1926, dopo la sistemazione dell'intero comparto a lago.

Il Monumento si compone di un'alta stele in granito, faro dallo stile rigoroso, composta da una figura femminile rappresentante la Patria che rivolge il volto verso il cielo. Indossa una leggera tunica all'antica simile ad un peplo greco, che ne evidenzia la posa ieratica drappeggiandosi sul corpo in pieghe lineari.
Le braccia sono stese lungo i fianchi e le mani tengono festoni vegetali scolpiti con un motivo di foglie stilizzate che ricadono verso i piedi, ancora racchiusi come se l'imponente rappresentazione dell'Italia non fosse del tutto emersa dalla pietra. Sulla parte posteriore sono incisi i nomi e le date della tappe gloriose del conflitto.
La personificazione della Patria sovrasta un altorilievo in bronzo caratterizzato da uno stile più fluido e narrativo rispetto alla stele: plastici contrasti di ombra e giochi di luce accentuano il marcato modellato delle figure.
Il fregio è composto da dieci figure alte 2.70 m, che rappresentano la vita del Fante. Sul davanti gli eroi che si immolano con sommo sacrificio, sul lato di destra il Fante cade baciando il vessillo che l'alfiere declina avanti a lui, in secondo piano il soldato partente bacio il figlioletto in braccio alla sposa, sul retro una scena agricola in cui la donna sostituisce l'uomo nei lavori dei campi, sul lato di sinistra il saluto alla madre prima della partenza, un soldato assistito da una crocerossina.
In sintesi la passione del combattente che lascia la sua terra, i suoi cari per difendere la Patria e cadere vittorioso.

Ai lati del basamento sono riportati i nomi dei 153 lecchesi caduti per la Patria, a cui si sono aggiunti quelli del secondo conflitto mondiale.

Dall'inaugurazione ad oggi il Monumento ai Caduti non ha subito interventi, salvo la rimozione dei fasci littori sui pilastri a lago. Il ridisegno delle aiuole a verde e la formazione di un giardino ludico hanno animato l'area circostante. Lo sfondo verso la città è tuttavia mutato a partire dagli anni quaranta con un nuovo impulso edilizio.

Riferimenti della sponsorizzazione:
- articolo 43 della legge n. 449/1997
- articolo 119 del D.Lgs. n. 267/2000 
- articolo 19 del D.Lgs. n. 50/2016