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Mostra fotografica dall' 11 novembre al 3 dicembre 2023 in Torre Viscontea 

 

La mostra rientra nel programma delle iniziative promosse dal Comune di Lecco e dal Sistema Museale Urbano Lecchese per il 2023/2024: tale scelta si integra come azione concreta di sensibilizzazione, anche dopo l’adesione del Comune di Lecco alla Rete ReAdy, contro le discriminazioni basate sul sesso, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
La mostra, in collaborazione con Agedo Como Lecco (Associazione di Genitori, parenti e amici di persone LGBT ), Anpi Lecco (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e LGBT+ diritti Renzo e Lucio, è a cura di Cristoforo Magistro ed è nata da un progetto di Agedo Torino per approfondire la riflessione sul riconoscimento dei diritti universali di ogni essere umano e sulla natura del fascismo come negazione di tale riconoscimento. Sarà poi la Costituzione della Repubblica Italiana a vietare ogni discriminazione, precisando all'art.3 che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Come si evince dall’illustrazione dei contenuti, questo tema è di estrema attualità laddove il fascismo non si presenta più con l’uniforme chiaramente riconoscibile della dittatura militare, ma si insinua come un virus nei paesi democratici, negando l’uguaglianza sostanziale degli esseri umani, discriminando le minoranze, propagando informazioni pseudoscientifiche e creando ad arte quelle divisioni che servono solo ad aumentare le paure, diminuendo gli spazi di partecipazione di tutte e tutti alla vita pubblica.
L’esposizione foto-documentaria, composta da 31 pannelli, è già stata presentata in varie città, tra le quali Torino, Genova, Padova, Bergamo, Bologna. È una mostra che racconta delle persone omosessuali mandate al confino nel periodo fascista. È in particolar modo la vicenda dei tanti confinati per "pederastia" ad attirare l’attenzione, perché tende a rappresentare emblematicamente l'essenza della repressione nei confronti degli omosessuali. Controllo e persecuzione, emarginazione e discriminazione sono gli aspetti essenziali dell'atteggiamento fascista nei confronti di questi "anormali", così diversi dall'uomo virile fascista.
La mostra fornisce dunque un contributo importante per ricostruire la storia dell'omosessualità nell'Italia fascista e, in modo particolare, dell’uso dello strumento del “confino”. A differenza delle sanzioni penali vere e proprie, il confino non richiedeva una responsabilità giudizialmente accertata, ma solamente una condotta tale da produrre un pericolo, considerato come effettivo, alla sicurezza pubblica o all’ordine politico.
Il “confino” non era applicato solo agli omosessuali ma anche ai politici, agli antifascisti, ai seguaci delle chiese protestanti e agli zingari. Mussolini considerava il confino un modo “molto intelligente” per fare repressione: parlandone alla Camera nel maggio del 1927 dichiarò “Non è terrore, è appena rigore. E forse nemmeno, è igiene sociale, profilassi nazionale: si levano dalla circolazione questi individui come un medico toglie dalla circolazione un infetto.” La mostra, che cerca di ricostruire le vicende di alcune di queste persone, prende il nome di Adelmo, il più giovane di loro, 19 anni. Si tratta di storie raccontate in maniera didascalica, inevitabilmente parziali, e ricostruite dall’analisi delle carte di polizia e di atti giudiziari.

 

Informazioni 

Sede: Torre Viscontea

Periodo di apertura: 11 novembre - 3 dicembre 2023

Orari: giovedì 10-13 | venerdì e sabato 14-18 | domenica 10-18

Ingresso gratuito

 

Contatti

Tel. 0341. 282396 Torre Viscontea - 0341.286729 Palazzo Paure

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Sito: www.museilecco.org