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Mercoledì 26 luglio: incontro con Gherardo Colombo.

Alle ore 21 di mercoledì 26 luglio 2017, per il ciclo "Incontri Antimafia", dialogo con l'ex Magistrato Gherardo Colombo dal titolo "Oltre le regole. L'eresia della Giustizia".

Accompagnato dalla giornalista Katia Sala, Gherardo Colombo sarà in città per dialogare con i cittadini in via Belfiore 1, al "Fiore - Cucina in libertà", luogo confiscato alla criminalità organizzata e restituito alla collettività come pubblico esercizio dedicato all'inclusione sociale, alla promozione culturale e alla buona cucina.

L'iniziativa è organizzata da Arci Lecco, Coordinamento di Lecco di Libera, CGIL e SPI Lecco, in collaborazione con Comune di Lecco, Auser provinciale, Cooperativa Alma Faber, Agesci e Fiore.

Ingresso libero.

L'inciziativa si svolgerà anche in caso di maltempo.

 

Gherardo Colombo, nato a Briosco (MB) nel 1946, dal 1989 al 2005 è  stato

Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Milano, dove condusse e collaborò a celebri inchieste quali Loggia P2, delitto Ambrosoli, fondi neri IRI, Mani pulite, processi Imi-Sir, Lodo Mondadori e Sme. Dal marzo 2005 è stato giudice presso la Corte di Cassazione, per poi lasciare nel 2007 la Magistratura.

Da allora, oltre ad assolvere a svariati incarichi per Garzanti Libri e per il Consiglio di Amministrazione RAI, si occupa, anche grazie alla scrittura di numerosi libri, di diffondere la cultura della legalità fra i più giovani e di sviluppare dibattiti e riflessioni pubbliche sui concetti di Democrazia, Regole, Giustizia.

"Progressivamente mi sono convinto che, perché la giustizia cambi, sarebbe utile piuttosto intensificare quel che già cercavo di fare nei momenti lasciati liberi dalla professione: girare per scuole, università, parrocchie, circoli e in qualunque altro posto mi invitassero a dialogare sul tema delle regole.
La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall'incomunicabilità...
La giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole. Se non lo comprendono tendono a eludere le norme, quando le vedono faticose, e a violarle, quando non rispondono alla loro volontà.
Perché la giustizia funzioni è necessario che cambi questo rapporto".

(Dal libro "Sulle Regole", Milano, 2008)

 
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