Ponte Azzone Visconti

Uno dei monumenti simbolo della città di Lecco inizialmente chiamato “Ponte Grande”, oggi viene chiamato dai locali come “Ponte Vecchio”.

Foto di Stefano Poma © Lecco Tourism - Creative Commons Attribution 1.0 Generic (CC BY 1.0)

Descrizione

ARCHITETTURA PER LE INFRASTRUTTURE E IMPIANTI

“E il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che […] segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.” 
A. Manzoni, I promessi sposi 

Il Ponte Azzone Visconti, inizialmente chiamato “Ponte Grande”, oggi viene chiamato dai locali come “Ponte Vecchio”, dopo la costruzione del ponte J.F. Kennedy nel 1955.

Fu voluto da Azzone Visconti e costruito tra il 1336 e il 1338, per collegare Lecco e Milano. Era un ponte fortificato e presidiato da una guarnigione, ed era diverso da come si presenta oggi: aveva torri e ponti levatoi che vennero eliminati nel 1799; una statua di S. Giovanni Nepomuceno che ora si trova nella piazza principale del rione Castello; e, al centro, una cappelletta con la Madonna che oggi è conservata nel Civico Museo.  

Durante le guerre subì diversi danneggiamenti e fu quindi restaurato nel 1609 dal conte di Fuentes, il governatore di Milano. 

Nel corso degli anni è stato restaurato diverse volte e modificato per la viabilità cittadina; oggi il ponte, con le sue undici differenti arcate, è lungo 131 metri e largo 9,05 metri.

Di importanza strategica per la vicinanza con il confine veneziano, controllava l'accesso a Lecco dalla strada per Milano e la via fluviale dell'Adda. Al tempo delle vicende dei Promessi Sposi, il ponte era ancora fortificato e presidiato da una guarnigione con un proprio autonomo comandante.

Costruito tra il 1336 e il 1338 da Azzone Visconti, signore di Milano, era dotato di una rocchetta, di una torre centrale e di un'altra più grande verso Lecco, mentre le due testate erano munite di un rivellino. Il ponte era difeso anche da tre ponti levatoi, posti in corrispondenza delle fortificazioni, ed era armato di bombarde e spingarde. Nel Seicento chi vi transitava doveva pagare un pedaggio gestito da un consorzio formato da una dozzina di comproprietari appaltatori, nobili lecchesi e milanesi, oltre al convento delle Benedettine del rione di Arlenico.

Le tariffe erano piuttosto elevate, come ovunque in quell'epoca di emergenza finanziaria per lo Stato.  Dopo le guerre combattute da Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino (prima metà sec. XVI), il ponte era rimasto gravemente danneggiato e, nei primi anni del Seicento (1600-1608), venne ristrutturato su incarico del Governatore spagnolo. La sua importanza strategica ed economica sarebbe perdurata per secoli, fino all'ultima battaglia combattuta e vinta dagli austro-russi della Santa Alleanza contro le truppe francesi e cisalpine, tra il 25 e il 27 aprile 1799. 
In quell'occasione i francesi fecero saltare un'arcata per rallentare il passaggio dei nemici e darsi alla fuga e tale danno sarebbe stato riparato solo dopo la fine del dominio napoleonico. In segno di ringraziamentoper la vittoria, venne eretta una cappelletta al centro del ponte, come risulta dalle stampe dell'epoca. 

La rocca, invece, cadde in rovina e non fu più restaurata.Originariamente il ponte aveva otto arcate, poi portate a undici. Nell'Ottocento l'abolizione della piazzaforte militare di Lecco diede il via libera a molte modifiche apportate con la volontà di agevolare i transiti. Le torri laterali vennero demolite per facilitare il passaggio dei carri. 
Nuovamente, nel XX secolo, le necessità del traffico automobilistico portarono ad ulteriori modificazioni, tra cui l'ampliamento della carreggiata, che snaturarono l'aspetto originale della struttura.

Azzone Visconti Bridge
The bridge was built between 1336 and 1338 by Azzone Visconti, Lord of Milan. It maintained its strategic importance and its fortifications for centuries, until the battle won by the Austrian and Russian armies against French and cisalpine troops (April 25th-27th 1799), when it was seriously damaged. In the 19th century the bridge was restored, removing fortifications to facilitate trade. In the 20th century it went through additional modifications, due to car traffic.

Modalità di accesso

 Da lunedì al venerdì (non festivi):

  • aperto in entrata (da Malgrate verso Lecco) dalle 6 alle 11;
  • aperto in uscita dalle 14 alle 20.

Indirizzo

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