Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di Lecco CERS
La Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di Lecco (CERS) è stata fondata il 18 giugno presso il Comune di Lecco.
L’associazione riconosciuta e iscritta al RUNTS (numero repertorio 140521) come Ente del Terzo Settore (ETS) conta 14 soci fondatori, principalmente fondazioni, enti e associazioni, tra cui il comune e alcune pmi. Di seguito l'elenco: Comune di Lecco, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Fondazione Enrico Scola, Casa Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco, Cisl Monza Brianza Lecco, Cgil Lecco, Legambiente Lecco Onlus, Invernizzi Presse Srl, Consorzio Consolida società cooperativa sociale, L’Arcobaleno società cooperativa Onlus, Auser Leucum, Anteas Lecco, Cooperativa di consumo La Popolare e Crams società cooperativa sociale.
Presidente della CERS Lecco è Silvia Negri, vice presidente Ivan Rech e consiglieri Mauro Gattinoni, Gabriele Marinoni e Suor Maridele Sandionigi. Ha sede presso il Comune di Lecco- Unità del Piano Strategico piazza A. Diaz, 1, Lecco.
La Comunità energetica rinnovabile e solidale di Lecco è una forma di scambio energetico tra enti che producono e consumano energia nella stessa area geografica. L’obiettivo è la riduzione del trasporto dell’energia su lunghe distanze, nonché la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, promuovendo una forma di Comunità che sappia dare nuove risposte alla povertà energetica ed educare ad abitudini di consumo virtuose.
Gran parte degli incentivi prodotti dalla Cers di Lecco saranno destinati ad un Fondo di comunità, costituito presso la Fondazione Comunitaria, e saranno impiegati per sostenere progettualità locali a finalità sociale o ambientale.La Cers di Lecco nasce dunque con l’obiettivo di generare benefici ambientali, economici e sociali per i suoi membri e per la comunità dove si inserisce, producendo, accumulando e condividendo l’energia elettrica rinnovabile, accedendo a tutti i mercati dell’energia elettrica, direttamente o mediante aggregazione, assicurando servizi di efficienza energetica a sostegno di specifici progetti coerenti con i propri scopi.
L'incentivo che la comunità sarà in grado di generare coprirà i costi di gestione (stimati attorno al 10%) e poi verrà in prevalenza versato sul fondo di Comunità di riferimento (almeno il 60%) per massimizzare il valore disponibile per progetti di comunità a valore sociale e ambientale. Ai produttori che lo desiderano sarà riconosciuto fino al 30% dell'incentivo.
I soci hanno scelto infine di non riconoscere ai consumatori un incentivo, che certamente all'inizio sarebbe molto piccolo e che pertanto si è preferito tenere tutto unito nel fondo di Comunità, che premia appunto la collettività nel suo insieme.
La comunità energetica della città capoluogo è fatta da due configurazioni, sottese alle due cabine primarie esistenti, ma la sua forma giuridica può accogliere anche altre comunità che possano nascere nei comuni del territorio, attorno alle altre cabine primarie ivi presenti.
Nei regolamenti allegati si trovano tutti i dettagli della suddivisione degli incentivi e della gestione del fondo di comunità, presso la Fondazione comunitaria.
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