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Sabato 4 febbraio alle 18 al Palazzo delle Paure si inaugura la mostra itinerante

A cura della Fondazione che porta il suo nome, la mostra fotografica itinerante su don Lorenzo Milani e sulla scuola di Barbiana racconta la vita del priore: la sua giovinezza, il seminario, l’arrivo a Barbiana, la nascita della scuola e i suoi sviluppi. Si tratta di scatti che si concentrano soprattutto sugli anni trascorsi proprio a Barbiana, il luogo, i volti e le atmosfere che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo ai margini della società.

1701 don milaniLa mostra sarà allestita al Palazzo delle Paure e sarà visitabile da martedì a venerdì dalle 9:30 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18, nonchè nel corso delle serate di giovedì dalle 21 alle 23 al costo speciale di 2 euro in quanto promossa dall'amministrazione comunale in collaborazione con il SiMUL.

L'esposizione prenderà vita attraverso 28 pannelli autoportanti e le frasi di don Lorenzo, in calce ad ogni pannello, daranno voce e risalto all’esperienza educativa, scolastica e religiosa del sacerdote a Barbiana e la mostra fotografica ha una valenza didattica e divulgativa, pensata per le scuole, le parrocchie e i gruppi culturali.

"La mostra è stata fortemente voluta dall'amministrazione comunale per ricordare, a 50 della sua scomparsa, don Lorenzo Milani, sacerdote "rivoluzionario" capace di dar vita anche a un nuovo pensiero pedagogico, fortemente centrato sull'inclusione e sull'attenzione nei confronti degli ultimi - sottolinea l'assessore alla cultura del Comune di Lecco Simona Piazza -. L'iniziativa rientra nella rassegna di Leggermente in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il cui tema quest'anno è rappresentato del "confine". La mostra intende infatti contribuire a una riflessione sul concetto di confine, come quel limite che, sia esso tangibile o invisibile, è spesso motivo di categorizzazione ed esclusione. Vogliamo portare una riflessione proprio su questo elemento concettuale, per fare in modo che diventi sempre più un termine di inclusione.

Portiamo nel prestigioso spazio espositivo del Palazzo delle Paure una mostra di carattere culturale che vede 3 importanti contributi di altrettanti artisti del territorio che hanno voluto omaggiare con la loro arte la memoria di don Lorenzo Milani. In mostra potremo infatti vedere le opere di Gianni Bolis, Luigi Erba e Dolores Previtali".

Alla serata inaugurale sarà presente il Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, Innocente Pessina, Agostino Burberi, uno dei primi ragazzi di don Milani, Gianni Bolis, Luigi Erba e Dolores Previtali.

La biografia di don Lorenzo Milani

Don Lorenzo nasce a Firenze il 27 maggio 1923 in una colta famiglia borghese; è figlio di Albano Milani e di Alice Weiss, di origine israelita. Nel 1930 da Firenze la famiglia si trasferisce a Milano, dove don Lorenzo compie gli studi fino alla maturità classica. Dall’estate del 1941 Lorenzo si dedica alla pittura iscrivendosi dopo qualche mese di studio privato all’Accademia di Brera. Nell’ottobre del 1942, a causa della guerra, la famiglia Milani ritorna a Firenze. In questo periodo incontra don Raffaello Bensi, un autorevole sacerdote fiorentino che fu da allora fino alla morte il suo direttore spirituale. Sembra che anche l’interesse per la pittura sacra abbia contribuito a far approfondire a Lorenzo la conoscenza del Vangelo.

Nel novembre del 1943 entra in Seminario Maggiore di Firenze. Il 13 luglio 1947 viene ordinato prete e mandato in modo provvisorio a Montespertoli ad aiutare per un breve periodo il proposto don Bonanni e poi, nell’ottobre 1947, a San Donato di Calenzano, sempre in provincia id Firenze, come cappellano del vecchio proposto don Pugi. Qui don Milani fondò una scuola popolare serale per i giovani operai e contadini della sua parrocchia.

Il 14 novembre 1954 don Pugi muore e don Lorenzo viene nominato priore di Barbiana, una piccola parrocchia di montagna. Arriva a Barbiana l’7 dicembre 1954 e dopo pochi giorni comincia a radunare i giovani della nuova parrocchia in canonica con una scuola popolare simile a quella di San Donato. Il pomeriggio organizza invece il doposcuola in canonica per i ragazzi della scuola elementare statale. Nel 1956 rinuncia alla scuola serale per i giovani del popolo e organizza per i primi sei ragazzi che avevano finito le elementari una scuola di avviamento industriale. Nel maggio del 1958 dà alle stampe "Esperienze pastorali" iniziato otto anni prima a San Donato. Nel dicembre dello stesso anno il libro viene ritirato dal commercio per disposizione del Sant’Uffizio, perché ritenuta “inopportuna” la sua lettura.

Nel dicembre del 1960 è colpito dai primi sintomi del male (linfogranuloma) che sette anni dopo lo porta alla morte.

Il primo ottobre 1964 insieme a don Borghi scrive una lettera a tutti i sacerdoti della Diocesi di Firenze, a seguito della rimozione da parte del Cardinale Florit del Rettore del Seminario Monsignor Bonanni. Nel febbraio del 1965 scrive una lettera aperta ad un gruppo di cappellani militari toscani, che in un loro comunicato avevano definito l’obiezione di coscienza “estranea al Comandamento cristiano dell’amore e espressione di viltà”. La lettera viene incriminata e don Lorenzo è rinviato a giudizio per apologia di reato. Al processo, che si svolge a Roma, don Milani non è presente a causa della sua grave malattia, per cui invia ai giudici un’autodifesa scritta. Il 15 febbraio 1966, il processo in prima istanza si conclude con l’assoluzione, ma su ricorso del pubblico ministero, la Corte d’Appello quando don Lorenzo è già scomparso, modifica la sentenza di primo grado e condanna lo scritto.

Nel luglio 1966 insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana inizia la stesura di "Lettera a una professoressa" mentre a Firenze il 26 giugno 1967, all'età di 44 anni, Don Lorenzo muore.

Fonte: http://www.donlorenzomilani.it

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