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23 anni fa perdeva la vita a Palermo, a marzo l’intitolazione del Giglio alla sua memoria

Palermo, Via Mariano D’Amelio, 19 luglio 1992. Una Fiat 126 contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo telecomandati a distanza esplode e toglie la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi, la prima donna, agente della Polizia di Stato, a perdere la vita in servizio. Emanuela Loi era nata poco più di 24 anni prima a Sestu, in provincia di Cagliari; a toglierle la vita anzitempo un terribile attentato di mafia.

Il 21 marzo scorso, a Lecco, il Comune inaugurava uno spazio polifunzionale dedicato alla città, uno spazio in grado di divenire in breve tempo un crocevia di percorsi e iniziative pensate per gli anziani, che qui diventano sia fruitori, sia fornitori di opportunità di svago, socializzazione, ma anche apprendimento e crescita. Quello spazio è Il Giglio di Pescarenico e la sua storia, da immobile confiscato alla criminalità organizzata a patrimonio pubblico, restituito alla collettività, connota in maniera significativa l’identità della struttura dedicata proprio all’agente Emanuela Loi.

Per onorare la memoria delle vittime della strage e, in particolar modo, celebrare il ricordo dell’agente Loi, una locandina esposta proprio sulle vetrine del Giglio di Pescarenico, manifesterà il desiderio di non dimenticare e rappresenterà, nel giorno dell’anniversario dell’attentato, un segno di vicinanza nei confronti di tutte le vittime della mafia.

Ufficio Stampa
Comune di Lecco

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