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Confronto aperto e onesto: l'informazione che vorrei

Stiamo attraversando una stagione nella quale, come si sa, il rapporto tra politica e media, tra amministratori pubblici e giornali, TV e social è particolarmente infuocato, per non dire conflittuale. Non ho nessuna autorità per dare pagelle o suggerire codici, ma l’esperienza sul campo mi permette, e forse mi impone, qualche riflessione a viso aperto.Ho sempre ispirato la mia azione al principio di trasparenza e nessuno può obiettare che una pratica, una delibera, una notizia di pubblica valenza sia stata mai occultata o infilata in qualche cassetto. Qualsiasi consigliere comunale può accedere agli atti “quando gli pare” e per i cittadini si tratta solo di seguire le procedure di accesso agli atti disciplinate dalla legge.Mi pare, francamente, che si stia alimentando una tempesta in un bicchier d’acqua, con uno svolazzo di uccelli ed uccellacci, veri o presunti, che appartengono più alla realtà romanzata che all’ornitologia.Non mi appassiona questa caccia al volatile, perché sono abituato a confrontarmi a testa alta e con la limpidezza dei fatti e degli atti, anche quando possono suscitare critiche, obiezioni e dissensi legittimi.Non capisco quale sia il capo d’accusa di questo processo mediatico innescato dall’associazione Qui Lecco Libera e seguito a ruota da alcuni opinionisti. Poi, certo, un soffio di verità solletica il mondo della comunicazione. Ma, non dimentichiamo che la calunnia è un venticello sì, con tutto quel che però può conseguire. Quel che trovo preoccupante e grave sono le insinuazioni e illazioni prive di fondamento. La questione della piscina del Bione, che in questi giorni ha occupato le prime pagine dei giornali, è emblematica sotto questo profilo, perché costruita sul nulla, su notizie parziali, non verificate e riportata con metodi discutibili. Ripeto, io sono disponibile a qualunque confronto, ad analizzare le vicende, a informare i cittadini sulle attività dell’Amministrazione, ma, a proposito di piscina, sarebbe utile gettare acqua sul fuoco, anche perché è acqua a prova di analisi. 

Giorno del ricordo: si cancellino odio e paura del diverso

6.1 foibe

Oggi, venerdì 10, anche a Lecco si celebra il Giorno del Ricordo, istituito con la Legge 92 del 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.Questa sera alle 18.15 parteciperò insieme al presidente della Provincia, Flavio Polano alla cerimonia commemorativa organizzata in collaborazione con le associazioni Comitato 10 Febbraio e Comunità lecchese esuli Giuliano-Dalmati. Il ritrovo è fissato in piazza Diaz, da dove partirà una fiaccolata per Riva Martiri delle Foibe, con gli interventi delle autorità, dei rappresentanti delle due associazioni e la deposizione dell’omaggio floreale.Ricorderemo così i drammatici fatti delle foibe e l’esodo della popolazione istriano-dalmata, con un appuntamento che, anno dopo anno, non deve perdere valore, ma al contrario acquisire un significato sempre più profondo per noi e per le giovani generazioni che, sempre meno spesso, possono sentire i racconti di guerra dalla viva voce di chi l’ha vissuta. Oggi più che mai è necessario tenere vivo il ricordo di chi è stato perseguitato e ucciso sull’onda del risentimento, dell’odio e della diversità. Sentimenti che tornano ciclicamente a essere cavalcati in momenti di particolare difficoltà economica e sociale, come quella che stiamo attraversando. E’ solo guardando al futuro consapevoli del nostro passato, che possiamo sperare in un mondo migliore per i nostri figli. Un mondo libero dalla paura dell’altro e dal desiderio di annientare il diverso da noi. Nessuno vuole né può dimenticare. Ed è in primis un dovere delle Istituzioni, delle Amministrazioni e della buona politica fare in modo che questi temi restino in agenda non solo durante le giornate di cerimonia pubblica. Non sminuiamo il lascito del passato. Pur pesante che sia il fardello da portare, e ricordare, fa parte della nostra storia ed è lì che dobbiamo tutti, ogni giorno, attingere per portare più umanità, solidarietà, rispetto e unione nella nostra società. 

Abusi edilizi: il Consiglio approva il Regolamento

Il Consiglio comunale dello scorso 31 gennaio ha approvato il regolamento “Criteri e modalità per la determinazione delle sanzioni per abusi edilizi e paesaggistici” ad oggi mancante negli uffici dell'Edilizia Privata. Il Regolamento viene applicato laddove ci siano abusi  considerati “minori”, quindi sanabili da normativa con una sanzione, senza l’obbligo di demolizione. Il regolamento si compone di due parti: la prima parte riguarda gli abusi edilizi, la seconda opere realizzate nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Lo scopo del regolamento sulle sanzioni relative agli abusi edilizi è uniformare in modo oggettivo e con criteri non discrezionali il calcolo per le sanzioni, che si basano su parametri quali la zona in cui si trova l’immobile e la sua destinazione, la superficie e coefficienti che vengono aggiornati annualmente sulla base dei dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Le sanzioni variano a seconda dell’abuso commesso, i valori sono facilmente estrapolabili dalle tabelle allegate al regolamento e possono arrivare fino a 10mila euro. Per quanto concerne le sanzioni relative agli abusi commessi in zone sottoposte a vincolo paesaggistico vengono introdotti criteri in base alla classe di sensibilità paesaggistica determinata dal PGT. Facciamo qualche esempio: la realizzazione di un balcone di 7 mq a Pescarenico, zona considerata a sensibilità molto elevata e con un valore di mercato al mq pari a  1.400 euro, passa da una sanzione stimabile in 1.960 euro a una pari a  2.940 euro; in centro città – via Cavour (classe di sensibilità elevata e valore di mercato pari a 1.700 euro al mq) - lo stesso abuso edilizio sarà sanzionato con 3.094 euro a fronte della stima 2.380 euro di oggi. Teniamo le stesse zone: fino ad oggi realizzare una finestra allineata con le altre veniva sanzionata con 500 euro a corpo, con il nuovo Regolamento, si rischiano 1.500 euro a Pescarenico e 1.300 euro in centro. E così via, secondo calcoli matematici precisi. Un deciso passo in avanti per regolamentare opere edilizie che non rispettano le normative vigenti e che devono essere sanzionate a fronte di criteri oggettivi. Naturalmente l'auspicio è quello di dover utilizzare il meno possibile il regolamento.

Oltre il confine. Mostra e amicizia con la Bielorussia

6.2 bielorussia

Questo pomeriggio, venerdì, alle 17.30 in sala consiliare sarà presentata e inaugurata la mostra "Oltre Confine. Lecco incontra la Bielorussia" allestita nel cortile del palazzo comunale di Lecco e visitabile da sabato 11 febbraio a sabato 11 marzo. I fotografi del “Foto club Nazionale Minsk” Vladimir Pavlov, Olga Maximova, Alfred Mikus e Ludmila Sidenko ci accompagnano, con i loro scatti, alla scoperta della Bielorussia, attraverso paesaggi, ritratti e luoghi, allo scopo di costruire un'amicizia che, grazie alle immagini, possa andare oltre alle difficoltà linguistiche. Proprio per questo, momento culminante della cerimonia di inaugurazione sarà la firma simbolica di una pergamena di gemellaggio che suggella i comuni interessi nella fotografia e l'amicizia tra il Foto Club Libero Pensiero di Lecco e il Foto Club Nazionale Minsk. A completamento del simbolico gemellaggio tra i foto club, tra fine maggio e inizio giugno a Minsk sarà ospitata una mostra dedicata a Lecco. Una bella opportunità per far conoscere il nostro territorio all’estero e un’occasione di crescita culturale e artistica per chi verrà in Municipio a vedere l’esposizione. Nella convinzione che il Comune debba sempre più aprire le porte ai cittadini per condividere momenti di formazione, approfondimento e arricchimento personale. Potete visitare la mostra dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 11.30.

RistoExpo, da 20 anni il gusto è di casa a Lariofiere

6.5 ristorexpo

RistorExpo, il salone dedicato all’enogastronomia ospitato a Lariofiere a Erba, taglia il traguardo dei 20 anni con l’inaugurazione di domenica 12 febbraio alle 10. Vent’anni di crescita in cui le eccellenze del nostro territorio hanno saputo farsi conoscere ad un pubblico internazionale, fondendosi con le migliori cucine nazionali ed estere. La manifestazione conta 197 espositori suddivisi in tre padiglioni. Numerosi gli eventi realizzati per gli addetti ai lavori e per  il grande pubblico e i nomi di chef stellati che si alterneranno nei momenti clou dell’esposizione (aperta fino al 15 febbraio). RistorExpo dimostra come la sinergia tra territorio, cucina e turismo diventi sempre più importante e come l’enogastronomia sia una leva indispensabile nel generale ridisegno del turismo a cui ambisce il nostro territorio. Interessanti i focus proposti, quello dedicato alla Polonia e quello incentrato sulla Regione Puglia, così come il fuori salone dedicato alla “cazoeula” che coinvolge i ristoratori locali, e gli eventi culturali correlati. Dopo il successo della scorsa settimana con Fornitore Offresi, il polo espositivo di Lariofiere si prepara dunque ad accogliere migliaia di visitatori a quello che è ormai diventato un punto di riferimento e una tappa obbligatoria per conoscere le nuove tendenze in cucina. Perché anche il nostro territorio, checché se ne dica, è in grado di offrire alti livelli di cucina e prodotti che nulla hanno da invidiare ad altre più blasonate aree del Bel Paese.  

Dal pane nero al pane bianco, una bella lezione di vita

6.3 pane nero mostra

L'Istituto Comprensivo Lecco 3 Antonio Stoppani è stato selezionato dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato Provinciale di Milano e dall'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia per ospitare la mostra “Dal pane nero al pane bianco”. 

Lunedì 13 febbraio alle 17 parteciperò all’inaugurazione dell’esposizione nella Scuola Primaria "Nazario Sauro" a  Germanedo (via alla Chiesa, 16) alla presenza di Roberta Cairoli, curatrice della mostra e Renato Cenati, presidente ANPI Milano.

La mostra si propone attraverso  l’intreccio di fonti diverse – immagini, fotografie, testi, documenti e oggetti d’epoca – di ricostruire il quadro dell’alimentazione nel periodo compreso tra il 1935 e l’immediato dopoguerra, dalla politica autarchica del regime fascista alle condizioni di  vita durante  il secondo conflitto mondiale, in parallelo con le vicende relative alla caduta del fascismo e alla Resistenza, soprattutto nella sua dimensione di “guerra alla guerra”,  fino al difficile ritorno alla normalità. Saranno esposti 26 pannelli corredati da foto, documenti e testimonianze suddivisi in cinque percorsi: mangiare all'italiana, saperi e sapori,  manca il pane, guerra alla guerra e il gusto della libertà.  

Lo scorso anno in città ha preso il via un percorso di rielaborazione dei conflitti bellici, restituendone, attraverso diversi appuntamenti artistici e culturali, l’aspetto più umano, in una sorta di rivisitazione della vita in città durante le guerre. Trovo quindi a maggior ragione interessante la mostra “Dal pane nero al pane bianco”, che affronta un tema sempre più al centro dell’attenzione sociale e mediatica, come quello appunto dell’alimentazione, calandolo in un contesto storico in cui tutti gli aspetti della quotidianità, a partire dalle pietanze in tavola, sono stati stravolti. Esperienze culturali di questo tipo hanno una fortissima valenza nell’accrescere il nostro patrimonio storico che, senza queste occasioni e chi le promuove, rischia di essere dimenticato. Infine, come EXPO ci ha insegnato, entrare nelle scuole a parlare di alimentazione è un messaggio importante per i nostri figli nati e cresciuti nella cosiddetta “società del benessere” affinché ci si renda conto che il cibo è un diritto e come tale va trattato.

La mostra è aperta da martedì 14 a sabato 25 febbraio, con visite libere il lunedì, giovedì, venerdì dalle 14 alle 16; visite guidate della durata di 1 ora circa da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13, martedì 14 e martedì 21 febbraio dalle 14.30 alle 15.30
mercoledì 15 e mercoledì 22 febbraio dalle 14.30 alle 15.30, sabato 25 febbraio dalle 9 alle 13. (0341 494657).  

Al Leopardi la mostra dedicata alla figura di De Gasperi

6.4 de gasperi

Un appuntamento per conoscere uno dei più importanti protagonisti della nostra storia e riflettere insieme sui valori che ci ha lasciato in eredità. Fino a venerdì 17 febbraio, grazie alla collaborazione della “Fondazione Costruiamo il futuro” approda a Lecco al Liceo classico e scientifico Leopardi (via Mazzucconi 71, Rancio) la mostra “De Gasperi: il coraggio di costruire”, realizzata dalla “Fondazione De Gasperi”. Una mostra itinerante che mette in evidenza la spiccata personalità e la modernità delle idee e del progetto politico di De Gasperi, sia per la società italiana che per quella europea. Un progetto nato dai giovani per i giovani; un percorso di parole, immagini, video e suggestioni alla riscoperta dell’insegnamento morale e politico del grande protagonista della ricostruzione del nostro Paese. La mostra si articola in tre isole tematiche: la prima - dedicata all’identità - pone al centro la famiglia e il territorio di origine; la seconda si concentra sulla vocazione, intesa sia come vocazione alla vita politica sia ad una vita nutrita di fede; la terza narra del sogno di una Italia democratica e di una Europa unita nella pace e nella giustizia. Giovedì 16 febbraio alle ore 18 ci sarà una visita guidata gratuita aperta al territorio. Per tutte le scuole inoltre dal 13 al 17 febbraio sarà possibile effettuare visite guidate gratuite su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni , 0341 497075 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Caritas, sempre vicini a chi resta indietro

6.3 caritas

 

Sono trascorsi 30 anni dal primo Convegno diocesano, ma i valori e gli obiettivi di Caritas restano un cardine della nostra vita sociale. In questi anni ho potuto conoscere da vicino le tante attività e i numerosi volontari che ogni giorno si spendono per stare accanto a chi resta indietro. Recentemente, poi, abbiamo assistito a quelle che vengono chiamate le “nuove povertà”, con cui anche la nostra città ha dovuto fare i conti volente o nolente. Perdita del lavoro, famiglie in difficoltà in seguito a separazioni o con la difficile responsabilità, anche economica, di provvedere ai propri cari anziani. E poi loro, gli stranieri sempre più percepiti come un “peso” piuttosto che come risorsa. Domani, sabato, prenderò parte al convegno “Farsi Prossimo. Sembra poco, però è tutto” organizzato in occasione dei 30 anni dal Convegno diocesano Farsi Prossimo, voluto dal cardinale Martini. Con alcuni dei protagonisti di quel momento, si avvierà una profonda riflessione a partire dai frutti che quell’esperienza ha lasciato in tutti noi e che oggi, in un momento in cui rischiamo che paura, insicurezza e populismo la facciano da padrone, abbiamo invece bisogno di recuperare e tenere vivi. Farsi prossimo resta un dovere per tutti noi, per una società civile che civile lo vuole essere davvero. I modi sono tanti, da scegliere in base alla propria coscienza. Ma voltarsi dall’altra parte e allontanarsi da chi ci tende la mano non servirà a fare stare meglio nessuno. 

 

 

 

 

 Un abbraccio,

 Virginio