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A nome di tutta la Giunta esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia di Francesco Pischedda, venuto a mancare questa notte a Colico mentre svolgeva con dedizione il proprio lavoro di poliziotto alla Stradale nella nostra provincia a servizio della comunità. Una tragedia che ci lascia sgomenti, senza parole, con il cuore pieno di dolore. Un abbraccio alla sua famiglia, vi siamo vicini.

A questo proposito, condivido con tutti voi il pensiero dell’assessore Gaia Bolognini.

L’escalation di violenza di crimini tanto ricorrenti in questi ultimi periodi e la scarsità di mezzi a disposizione delle forze dell’ordine, di coloro che ogni giorno  rischiano la vita per garantire la sicurezza di tutti noi, purtroppo sono temi che viaggiano in parallelo. Penso ai  racconti del mio amico poliziotto che ogni giorno deve trovare il coraggio di far fronte a  storie difficili che raccontano di persone senza scrupoli che non hanno rispetto per la propria vita, figuriamoci per quella degli altri. Penso ai suoi mille dubbi, alla paura di lasciare i suoi figli e sua moglie soli se malauguratamente una mattina dovesse uscire senza più far ritorno a casa. Penso al coraggio che ha perché nonostante tutto continua a fare il suo lavoro.  E allora il mio pensiero va a lui, che è il mio eroe, e a tutti gli uomini di buona volontà che non si girano dall’altra parte e non rinunciano a lottare e lo fanno solo per rendere questo Paese un posto migliore per i nostri figli.

Grazie

Gaia Bolognini

 

"Umanesimo lecchese": la nostra storia, il nostro futuro 

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(foto Giorgio Toneatto)

In questo numero della Newsletter, vorrei spostare l’attenzione su un concetto e un modo di amministrare che vanno oltre gli aspetti di stretta competenza comunale. Almeno come se lo immaginano, legittimamente, i cittadini.

Non è la mia una digressione dalle questioni aperte, che sono delicate e complesse e che assorbono il nostro impegno ora per ora. Torneremo prestissimo a parlare di Bione, opere pubbliche e attuazione delle scelte di bilancio.

Lasciatemi però aprire una finestra sul progetto Telethon di cui abbiamo presentato il bilancio in questi giorni (grazie alla maratona provinciale sono stati raccolti  301.700 euro, di cui 11.860 euro grazie alla pista di pattinaggio in città che ha visto la partecipazione di oltre 7.000 pattinatori). E’ un bilancio lusinghiero che testimonia come nonostante il perdurare della crisi, la generosità dei lecchesi si conferma e coinvolge sempre più persone.

Sono cinque lustri che questo appuntamento si rinnova, ma ogni volta mi stupisco della sensibilità e della lungimiranza pubblica e privata, istituzionale e associativa davanti al tema della ricerca, che si differenzia dalla reazione spontanea e diretta che nasce sull’onda dell’emotività per le grandi calamità o per i problemi sociali magari legati a patologie e disabilità. La ricerca è lo strumento e il fine di un processo che cambia la qualità della vita di ammalati e famiglie che cambia, in sostanza, le nostre stesse prospettive di vita.

Avendo la certezza che le risorse raccolte non vengano disperse, auspico che Telethon sia soltanto il vessillo più visibile di un arcipelago di realtà capaci di stabilire una profonda gerarchia di valori. Quando nel programma dei miei mandati ho più volte sottolineato l’attenzione alle persone, non era certo un’intenzione retorica, né tanto meno una “captatio benevolentiae”. Ho la convinzione che se il Comune non si fa comunità staremmo qui a parlare di un profilo aziendalistico, buono o cattivo che sia, ma pur sempre rappresentato da un grafico e non da pulsioni e adesioni spontanee a un progetto. Non è un caso che proprio sulla fresca vicenda del Bione ho sentito il mio ruolo di genitore e sportivo e credo fermamente che anche per superare le amarezze e i nostri limiti sia necessario dar vita a quello che provo a chiamare un “umanesimo lecchese” che è connaturato con una storia che viene da lontano e che è destinata a durare negli anni a venire. 

Una città più pulita grazie al nuovo Regolamento ambiente

5.4 lecco

Lunedì il Consiglio comunale di Lecco ha approvato il primo “Regolamento di igiene e decoro dell’ambiente urbano”.

Si tratta di uno strumento molto atteso e largamente condiviso da tutto il Consiglio, che disciplina gli aspetti che contribuiscono al raggiungimento di elevati standard qualitativi e quantitativi  in materia di raccolta differenziata e di decoro urbano.

Oltre a mettere in evidenza delle best practices, come una più puntuale tracciabilità dei rifiuti e la promozione delle “eco-feste”, il documento mette nero su bianco le sanzioni che da oggi in avanti potranno essere applicate nei confronti di chi non rispetta le regole, ma soprattutto dimostra, con il proprio comportamento, di non avere a cuore il bene della nostra città.

L’abbandono dei rifiuti prevede multe da 300 a 3.000 euro, cifra che raddoppia se il rifiuto abbandonato è pericoloso. Gettare a terra o nelle acque mozziconi di sigaretta, costerà da 30 a 150 euro, così come disperdere nell’ambiente rifiuti di piccolissime dimensioni, scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare. Attenzione anche a gettare rifiuti da un mezzo di trasporto: le sanzioni vanno dai 25 ai 425 euro.

La nostra città gode di angoli suggestivi e di un contesto naturalistico invidiabili. Purtroppo, sono molti gli incivili che non rispettano quanto abbiamo di bello, passando sopra a ogni più scontata convezione del buon vivere.

Con il Regolamento, abbiamo la possibilità di intervenire in modo più deciso contro chi “sgarra”. La nostra città merita di essere vissuta nel pieno del suo decoro e d’ora in avanti abbiamo uno strumento in più per pretendere rispetto soprattutto nei confronti di quei lecchesi, e sono tanti, che dimostrano di amare Lecco con gesti quotidiani di assoluta responsabilità ambientale. 

Fornitore offresi: quel tessuto vivo della nostra economia

5.1 fornitore offresi

Da giovedì e fino domani, sabato, Lariofiere ospita la nona edizione di Fornitore Offresi che mi ha visto presente all’inaugurazione.

La fiera dedicata alle eccellenze del distretto metalmeccanico del nostro territorio è cresciuta di anno in anno, rispondendo alle esigenze di un settore che da sempre rappresenta il cuore della nostra economia. Economia che negli anni di crisi ha cambiato pelle grazie ad aziende che hanno saputo trasformare le difficoltà in opportunità, rinnovandosi ed allargando i propri orizzonti. Non a caso, quest’anno il focus è dedicato agli investimenti e alle relazioni economiche con Iran e Qatar.

Gli imprenditori lecchesi, forti di un solido Know-how, dimostrano di saper interpretare le nuove necessità della filiera, e, grazie a importanti appuntamenti come Fornitore Offresi, di saper coltivare relazioni internazionali necessarie al rilancio del mercato.

Una vetrina operativa basata su concetti di competenza, saper fare, spirito imprenditoriale, innovazione e internazionalità. Il tutto tenuto insieme dalla necessità di “fare sistema”. Una formula vincente che quest’anno conta 350 aziende espositrici e 7mila visitatori attesi in tre giorni.

Trovo poi particolarmente interessante la novità di quest’anno: il “Fuori Salone Ricerca &Impresa”: un aperitivo, andato in scena giovedì sera, dedicato all’avvicinamento fra il mondo della ricerca e delle imprese. Gli espositori hanno potuto far visita, con una formula inusuale e fuori dagli schemi, ai laboratori di ricerca del Politecnico di Milano – Sede territoriale di Lecco - e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Un’occasione per incontrare studenti e ricercatori per colloqui conoscitivi su tematiche di reciproco interesse. Politecnico e CNR – con cui il Comune di Lecco ha avviato una serie di collaborazioni fattive per lo sviluppo del territorio da più punti di vista – sono una risorsa inesauribile di conoscenza e sperimentazione a cui le aziende lecchesi e non solo possono attingere per sviluppare il proprio business.

Questi elementi, la partecipazione alla fiera e la presenza di aziende leader e di ricercatori eccellenti, mi fanno guardare al futuro dell’economia locale con più fiducia. Abbiamo tutte le carte in regola per tornare ad occupare il ruolo di primo piano che abbiamo sempre ricoperto. 

Lo sguardo di don Milani per andare oltre "confine"

5.2 don milani

Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.” 

Si apre domani, sabato, alle 18 a Palazzo delle Paure la mostra “Don Milani a Barbiana: il silenzio diventa voce" a cura della Fondazione Don Lorenzo Milani.

L’esposizione fotografica itinerante arriva in città per raccontare la vita del priore: la sua giovinezza, il seminario, l’arrivo a Barbiana, la nascita della scuola e i suoi sviluppi. Si tratta di scatti che si concentrano soprattutto sugli anni trascorsi proprio a Barbiana, il luogo, i volti e le atmosfere che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo ai margini della società. L'esposizione si compone di 28 pannelli con le frasi di don Lorenzo che daranno voce e risalto all’esperienza educativa, scolastica e religiosa del sacerdote. La mostra vuole ricordare don Lorenzo Milani, sacerdote "rivoluzionario" capace di dar vita a un nuovo pensiero pedagogico fortemente centrato sull'inclusione e sull'attenzione nei confronti degli ultimi, a 50 anni dalla sua scomparsa.

L'iniziativa rientra nella rassegna “Leggermente” in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il cui tema quest'anno è il "confine". La mostra vuol far riflettere sul concetto di limite, spesso motivo di esclusione. Per don Milani, invece, il confine deve essere visto dal punto di vista esattamente opposto, ovvero di inclusione. Un concetto sul quale siamo spesso tornati a riflettere anche noi con la nostra Newsletter e in altre occasioni. Un concetto da fare nostro soprattutto in questo momento in cui sentiamo troppo spesso parlare di muri e diversità che incitano al rancore e alla violenza.

Domani sera saranno presenti il presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, Innocente Pessina, Agostino Burberi, uno dei primi “ragazzi” di don Milani e gli artisti Gianni Bolis, Luigi Erba e Dolores Previtali, tre artisti del nostro territorio che hanno voluto omaggiare con la loro arte la memoria di don Lorenzo Milani. 

Domenica la commemorazione di Nikolajewka a Colico

5.3 alpini

Gli alpini hanno infiniti torti:

parlano poco in un paese di parolai;

ostentano ideali laddove ci si esalta

a non averne;

adorano il proprio Paese,

pur vivendo fra gente

che lo venderebbe per un pezzetto

di paradiso altrui;

non rinunciano alle tradizioni,

pur sapendo che da noi

il conservare è blasfemo;

sono organizzati e compatti,

ma provocatoriamente

non si servono di questa forza;

diffidano dei politici e si rifiutano

di asservire ad essi la loro potente

organizzazione

Indro Montanelli

Questo weekend verrà celebrato il 74° anniversario della “Commemorazione della battaglia di Nikolajewka” a cura dell’associazione nazionale alpini “Sezione Alto Lario – Colico”. Domani, sabato, alle 20.30 all’Auditorium M. Ghisla di Colico andrà in scena il concerto della Fanfara militare della “Brigata Alpina Taurinense” con la partecipazione del coro “Musica Viva” e della Fanfara Alpina “Alto Lario”. Domenica 5 febbraio, prenderò parte alle celebrazioni: alle 9.30 l’ammassamento in piazza Roma seguito dall’alzabandiera in piazza 5° Alpini con la presenza del Picchetto Armato del 5° Reggimento Alpini di Vipiteno. Alle 10.30 messa in suffragio dei caduti celebrata dal cardinal Francesco Coccopalmiero, con il coro Viva Musica. Alle 11.30 prenderà il via la sfilata per le vie cittadine, con la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai caduti. Dopo i saluti e gli interventi delle autorità, ci sarà un momento per il rinfresco in sala consigliare e il pranzo al ristorante Al Laghetto di Fuentes.

Una giornata che si preannuncia carica di emozioni da vivere insieme ricordando chi perse la vita combattendo in nome della nostra amata patria!

 

 Un abbraccio,

 Virginio