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Venerdì 29 settembre 2017 alle 20.30 al Teatro Cenacolo Francescano (piazza Cappuccini, 3 - Lecco), l'Associazione Aiuto Bambini Betlemme di Lecco organizza una serata di beneficenza dal titolo "Noi ci siamo", con un Concerto Acustico con testimonianza, con la band "The Sun".

Ingresso a offerta libera

(con 10 euro sarà possibile sostenere una visita medica per un bambino).

L'iniziativa, che ha il patrocinio del Comune di Lecco, si svolge in occasione dei 20 anni di attività del Gruppo di Lecco a sostegno della 
Associazione Aiuto Bambini Betlemme per i bimbi in Terra Santa curati nell'ospedale pediatrico di Betlemme: il Caritas Baby Hospital.

"Noi ci siamo" è il motto dell'Associazione Aiuto Bambini Betlemme, ma anche una perfetta sintesi dello spirito del Gruppo di Lecco che con perseveranza e passione ha reso irrinunciabile il proprio supporto ai bambini ammalati di Betlemme.

> The Sun

 
Il gruppo di Lecco dell'Associazione Aiuto Bambini Betlemme raccoglie fondi per l'ospedale pediatrico di Betlemme.

Vent'anni di impegno, solidarietà e sostegno al Caritas Baby Hospital e ai piccoli malati di Betlemme. Vent'anni di aiuti concreti che da Lecco sono arrivati in Terra Santa.
È dal 1997, infatti, che il Gruppo "Lattine in Solidarietà" sostiene, grazie al proprio lavoro costante di raccolta e riciclo di materiali scartati, l'ospedale pediatrico di Betlemme e i suoi piccoli malati.

E per festeggiare questo storico traguardo, il gruppo ha deciso di dedicare un concerto - evento da condividere con tutta Lecco, con la band "The Sun". Il famosissimo gruppo di rock cristiano, che l'anno scorso ha suonato davanti al Papa e a un milione di giovani alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, ha fatto tappa al Caritas Baby Hospital di Betlemme durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa e ha tradotto la propria esperienza in un album e un libro. Da questa esperienza comune è nata la voglia di creare un evento insieme tra chi da vent'anni sostiene l'ospedale pediatrico di Betlemme e chi si è "innamorato" di una terra bella e difficile come è la Palestina.

L'avventura dei lecchesi, in realtà, è cominciata molto prima del 1997. Nel 1980, Aristide Colombo cominciò l'attività di raccolta lattine, il cui ricavato era da devolvere in beneficienza. All'inizio ogni un milione di lattine si otteneva una macchina per la dialisi da destinare agli ospedali che ne avevano bisogno. Successivamente si sono uniti tanti amici che in questi anni hanno sostenuto l'attività, tra cui Felice Riva e Simpliciano Bonacina.

Nel 1997, l'incontro con il Caritas Baby Hospital e la decisione di dedicare i propri sforzi ai bambini malati che accorrevano a quell'unica struttura aperta a tutti, senza distinzione di etnia, religione, disponibilità economiche. In questi anni, il gruppo di Lecco ha inviato donazioni a sostegno dell'ospedale. Nel 2010, ha acquistato e montato nelle sale del Caritas un'attrezzatura per videoconferenze di modo che i medici locali potessero
seguire corsi e aggiornarsi con i colleghi di tutto il mondo.

"L'attività del gruppo di Lecco — chiarisce Luigi Vassanelli, presidente di Aiuto Bambini Betlemme, l'associazione che si occupa di far conoscere e raccogliere fondi per l'ospedale — è assolutamente straordinaria. In questi anni sono diventati il punto di riferimento di tanti volontari in Italia e, soprattutto, dei piccoli malati di Betlemme. È anche grazie al loro lavoro se è stato possibile curarli e rendere il Caritas un ospedale adatto ai più piccoli".

Nel 2016, nel nuovo poliambulatorio del Caritas sono stati visitati oltre 46mila bambini. Negli 82 letti dei reparti sono stati ricoverati e accolti quasi 5mila piccoli degenti, mentre sono state complessivamente più di 12.300 le notti in cui sono state accolte le madri. Oggi il Caritas Baby Hospital è diventato un'oasi di tranquillità e di pace per i piccoli e per le loro famiglie che vivono tra Betlemme ed Hebron. In quest'area abitano circa 300mila bambini, privi di una reale possibilità di assistenza sanitaria. Nella regione, il Caritas Baby Hospital rappresenta una struttura insostituibile ed è l'unico
ospedale che coinvolge le madri nella cura dei figlioletti malati. Il Caritas si sostiene esclusivamente grazie a donazioni.