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Il Piano Generale di Sviluppo rappresenta l'intelaiatura quinquennale entro la quale sono incardinati e sviluppati i programmi del mandato amministrativo. Tale documento ha, infatti, la funzione di raccordare i diversi livelli di programmazione in una cornice unica, all'interno della quale vengono illustrati gli obiettivi strategici e le azioni, il tutto con un'attenzione particolare agli impegni enunciati nelle Linee Programmatiche di Mandato, presentate dal Sindaco al Consiglio Comunale in data 11 ottobre 2010. Tale strumento rende inoltre possibile, attraverso la definizione della struttura delle responsabilità, il controllo politico sulle modalità di realizzazione degli obiettivi stessi.

Il Piano Generale di Sviluppo completa, insieme alle Linee Programmatiche, la programmazione di Mandato: il P.G.S. si differenzia dalle Linee programmatiche in quanto per la sua redazione è stato necessario mettere a confronto queste ultime con le reali possibilità operative dell'ente (analisi di fattibilità), prevedendo l'inserimento in esso degli interventi che possono essere realizzati sulla base delle politiche di bilancio e delle risorse finanziarie, umane e strumentali che si ritengono realisticamente disponibili alla data odierna dopo aver selezionato le varie alternative. Esso esprime, per la durata del mandato in corso, le linee d'azione concrete di lungo periodo dell'ente nell'organizzazione e nel funzionamento degli uffici, nei servizi da assicurare, nelle risorse finanziarie acquisibili e negli investimenti e nelle opere pubbliche da realizzare. In tal senso, con il Piano Generale di Sviluppo viene fornita al Consiglio Comunale una prima proiezione degli andamenti economico-finanziari e patrimoniali inerenti il mandato amministrativo in corso.

Con tale strumento vengono esplicitati gli indirizzi di governo del Sindaco, traducendoli nelle strategie che caratterizzano il mandato amministrativo.
Il Piano Generale di Sviluppo, quindi, raccorda la pianificazione strategica alla programmazione gestionale; si collega ai programmi e ai progetti della Relazione
previsionale e programmatica; deve garantire la coerenza con gli altri strumenti di pianificazione generale, quali il bilancio annuale e pluriennale, gli strumenti di pianificazione settoriale come il piano triennale dei lavori pubblici, la programmazione triennale del fabbisogno del personale, il Piano di Governo del Territorio, i piani urbanistici e ambientali.

Si tratta di un documento di programmazione a valenza generale poiché abbraccia tutta l'attività dell'ente e rappresenta il disegno dell'ipotesi di sviluppo desiderato per la propria comunità, rendendo espliciti gli obiettivi di lungo periodo (mandato) per la crescita complessiva della città in termini culturali, economici e sociali.

Il Piano Generale di Sviluppo costituisce la sintesi di un processo di pianificazione che collega le politiche, gli obiettivi strategici e le azioni ai programmi e ai progetti da sviluppare nelle successive fasi di programmazione (dalla Relazione previsionale e programmatica al Piano Esecutivo di Gestione). Si differenzia dalla Relazione previsionale e programmatica perché ha una durata più ampia (5 anni), perché comprende tutta la durata del mandato e non deve rispettare alcuno schema predeterminato dalla normativa.
Rispetto al Piano Esecutivo di Gestione, le azioni strategiche contenute nel Piano Generale di Sviluppo, per essere materialmente realizzate, devono essere tradotte
in termini di obiettivi annuali e operativi mediante, appunto, il Piano Esecutivo di Gestione che ha valenza annuale e rappresenta la programmazione gestionale. Il Piano Generale di Sviluppo esprime la fase di programmazione strategica e sta quindi a monte della programmazione gestionale (propria del PEG), che riceve dalla prima finalità, input e vincoli.

 

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