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Premio al Romanzo Storico 2015Ha vinto il Premio Massimo Zamboni.                              


Sarà assegnato domenica 8 novembre alle 17, al Teatro della Società di Lecco, il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni Città di Lecco - Premio al Romanzo Storico 2015. Tre i finalisti, individuati dalla Giuria presieduta da Ermanno Paccagnini: si tratta di Leonardo Colombati con "1960" (Mondadori), Antonio Scurati con "Il tempo migliore della nostra vita" (Bompiani) e Massimo Zamboni con "L'eco di uno sparo" (Einaudi).
I tre romanzi hanno come comune denominatore il periodo storico a cui fanno riferimento: infatti affrontano con stili e sguardi diversi episodi e personaggi del Novecento.

A decretare il vincitore della XI edizione del Premio Manzoni, organizzato da 50&Più Confcommercio Lecco, saranno i voti espressi dalla Giuria popolare, istituita per la prima volta proprio a partire da questa edizione. Infatti 50 "grandi lettori", segnalati grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo, Ibs, Libreria Volante, Parole nel Tempo di Lecco, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate, hanno letto e giudicato i tre romanzi, consegnando poi i loro voti al notaio lecchese Federica Croce. E le buste con i voti saranno aperte durante la cerimonia finale. Sarà presente sul palcoscenico lo scrittore bellanese Andrea Vitali, che intervisterà i tre finalisti.

I tre finalisti
"1960" di Leonardo Colombati (edito da Mondadori) è ambientato nella Roma della XVII Olimpiade: una perfetta ricostruzione storica e una vivacissima invenzione romanzesca contribuiscono a creare un grande affresco di un'epoca e al tempo stesso danno vita a un thriller incalzante e terribile che è anche uno straordinario omaggio a Roma. Leonardo Colombati è redattore della rivista "Nuovi Argomenti" e ha scritto per diverse testate, tra cui "Corriere della Sera", "Il Giornale" e "Vanity Fair". Collabora a "IL", mensile de "Il Sole-24 Ore".

"Il tempo migliore della nostra vita" di Antonio Scurati (Bompiani) racconta invece la storia di Leone Ginzburg che rifiuta di giurare fedeltà al fascismo e imbocca la strada che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza. Nel racconto rigoroso e appassionato con il quale Scurati rievoca la vita di Leone, fondatore della casa editrice Einaudi, e di Natalia Ginzburg, scorrono però anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell'autore, persone comuni nate negli stessi anni e vissute sotto la dittatura e le bombe della Seconda guerra mondiale. Antonio Scurati è ricercatore allo Iulm di Milano e coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza; editorialista della "Stampa" è anche columnist di "Internazionale". Nel 2005 ha vinto il Campiello con il romanzo "Il sopravvissuto".

"L'eco di uno sparo" di Massimo Zamboni (Einaudi) narra infine la storia di Ulisse, squadrista e membro di un direttorio del fascio, che nel febbraio 1944 cade dalla bicicletta colpito alle spalle. Diciassette anni dopo, un'altra pallottola uccide il partigiano che sparò quel giorno, ma a impugnare l'arma è un compagno, un ex gappista responsabile a sua volta dell'uccisione di Ulisse. Massimo Zamboni (scrittore ma soprattutto chitarrista e cantautore per i CCCP prima e i CSI poi) affronta la storia più dolorosa e rimossa della sua famiglia e racconta il volto di un intero Paese, col suo eterno ripetersi di soprusi e vendette.

Info: www.premiomanzonilecco.it