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Edifici pubblici: lo stato dell'arte

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In Commissione Lavori Pubblici mercoledì scorso ho avuto modo di illustrare quel che si definisce lo “stato dell’arte” degli edifici pubblici della città. Le schermaglie tra maggioranza e opposizione, di natura soprattutto procedurale, passano in secondo piano davanti al concetto basilare che il patrimonio pubblico appartiene, per definizione, a ciascun cittadino. E’ con questo spunto che mi sono sempre accostato all’attività amministrativa. Tralascio volutamente improduttivi riferimenti e paragoni con il passato perché qui non c’è in gioco il premio per chi è stato più bravo, bensì l’opportunità di fare chiarezza sulle condizioni degli immobili e di dare l’avvio, programmato e graduale, alla loro totale messa in sicurezza. Non ultimo il discorso delle risorse, perché se aprendo le casse comunali dovessimo trovare qualche “tesoretto” nascosto e spendibile, state certi che sarei il primo a esserne contento. Ma procediamo con ordine.

Abbiamo alle spalle uno studio fresco e aggiornato, curato da tecnici di valore che hanno nel loro curriculum, tanto per fare un esempio, la ristrutturazione della Fenice di Venezia e di alcune Ville del Palladio. Cosa è emerso? Anzitutto che le criticità sono numerose e diffuse. Non si tratta di dare la classica “mano di bianco”, tranne che per la Biblioteca Civica di via Bovara che gode di buona salute. La sede del Municipio reclama interventi urgenti sia per quanto riguarda la sicurezza dei dipendenti che dei cittadini che vi si recano per i servizi. Il primo intervento riguarderà la limitazione nei numeri di persone per l’accesso alla Sala Consiliare, l’alleggerimento degli uffici, il consolidamento previo trasferimento di tutto un piano del palazzo di piazza Sassi.

Non trascuriamo tuttavia l’ipotesi di una nuova sede del Comune, anche per una più efficiente dislocazione logistica legata ai nuovi compiti che il Comune ha assunto.

Il discorso vale di per sé per gli spazi di piazza Sassi, come detto, sui quali si impone un ragionamento di “convenienza”: sistemare o trasferire.

Il cerchio si chiuderebbe con generale profitto se, anche gli altri enti pubblici (Regione e Provincia in primis) che hanno spazi ad uso uffici disponibili, concretizzassero i loro progetti per poterli condividere in una sintesi proficua per i lecchesi.

Per un più facile orientamento val la pena dividere i palazzi di “servizio” da quelli culturali. A tal proposito, detto della Biblioteca, ci sta particolarmente a cuore il Teatro della Società che per la sua storia, la sua funzione e la sua collocazione, deve essere simbolo della Lecco che cresce e matura. Sarà questa l’ultima stagione prima di una chiusura temporanea per consentire i lavori di messa in sicurezza della bellissima volta della platea e per assicurare un più adeguato standard di sicurezza complessivo. E ancora Palazzo Belgiojoso per il quale l’intervento sarà mirato a un consolidamento strutturale che comporterà la temporanea chiusura di alcune sale direttamente interessate dai lavori, senza preclusione delle altre.

Prendo l’impegno di aggiornarvi del proseguo dei lavori anche attraverso questo strumento, sempre più seguito, anche dalla parte del dissenso. 

Dialoghi di vita buona: identità e anima della città

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Una serata densa di spunti di riflessione per il futuro della nostra città. Dialoghi di vita buona, appuntamento organizzato dalla Chiesa di Milano, ha dato modo di interrogarci sul tema “Cosa fa una città?”. In particolare, come e verso quali orizzonti si deve muovere la nostra comunità?

Abbandonata l’ “etichetta” di città del ferro, Lecco e il suo territorio stanno vivendo una fase di profonda trasformazione, non solo per i dati economici che vengono via via illustrati dalle statistiche. Oggi è ormai impensabile un ritorno al glorioso passato manifatturiero, ma sono necessarie nuove aperture verso i servizi, il turismo, il rispetto ambientale. Nella sua nuova veste, la città dovrà dimostrare di avere sempre più attenzioni per le persone che vi abitano e, al pari, per chi scegli di venire qui per lavorare e studiare. Più servizi dunque, la scuola, la formazione, la salute, il benessere, lo svago.  E una qualità di alto livello.

La serata ha posto l’accento anche sulla nostra identità, tema che non appartiene alla singola coscienza ma all’intera comunità. Anche per quanto riguarda questo aspetto, il cambiamento è sotto gli occhi di tutti: abbiamo una composizione a forte percentuale di immigrati, sopra il 10%, cifra non legata all’emergenza profughi dell’ultimo periodo, ma a una tradizione lontana, di persone che vivono a Lecco da decenni e i cui figli sono nati qui. Eppure queste persone non sempre sono inglobate nei processi di trasformazione che stiamo affrontando. Inoltre, la popolazione anziana sta crescendo sempre più e in alcune zone della città si sfiora il 30% in contesti meno comunitari rispetto al passato. Quando parliamo di futuro da costruire non possiamo prescindere dal tenere in considerazione questo quadro.

Infine, per guardare avanti e progettare la Lecco del futuro, ci vuole un ingrediente fondamentale: l’anima della città, anima che deve riscoprire sì le buone ragioni del passato ma che deve essere anche disponibile ad aprirsi a sfide nuove. Per farlo dobbiamo rispondere a questa domanda: che significato diamo alla nostra appartenenza comunitaria? Beh, Lecco ha davvero infinite risorse che arrivano dalla vita nei quartieri, dal variegato e attivissimo mondo associativo e, perché no, da apparenti contraddizioni che sono però foriere di crescita positiva.

Preziosi gli interventi degli illustri ospiti che si sono succeduti sul palco dell’Auditorium della Casa dell’Economia, molto interessanti i contributi video tra cui quello del Cardinal Scola.

Vi invito a rivedere la serata su YouTube (clicca qui per il link) e a dialogare insieme sul tema.  

 

Lecco Jazz Festival ricordando il grande Giorgio Gaslini 

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Il Jazz è di casa a Lecco. Lo è in questi giorni con la prima edizione del tanto atteso “Lecco Jazz Festival”, lo è da sempre grazie al maestro Giorgio Gaslini.

La città omaggia dunque, attraverso una serie di concerti, incontri e laboratori, uno dei più grandi musicisti e compositori italiani da sempre legato a Lecco.

Pochi giorni fa è stata portata a termine l’acquisizione del Fondo Gaslini, donazione che oggi si completa con gli ultimi materiali in possesso della famiglia. Il Fondo, custodito nella biblioteca specializzata di Villa Gomes a disposizione di musicisti, studenti del conservatorio, appassionati di musica e dell’intera collettività, vanta una straordinaria collezione di partiture, cd e dvd musicali tenuti con sé dal maestro fino agli ultimi giorni di vita perché oggetto di continuo studio, ricerca e ispirazione.

Oggi, venerdì, alle 18 a Villa Gomes, avrà luogo la presentazione del libro "Giorgio Gaslini, non solo jazz" a cura dell'autore Adriano Bassi con interventi musicali dell'Istituto Civico Musicale Zelioli, il mezzosoprano Dyana Bovolo e Giulia Molteni al pianoforte. Sarà presente anche la vedova del maestro, che assisterà alle 21 al Teatro della Società al concerto a ingresso libero dedicato alla musica di Gaslinicon le performance di Roberto Bonati al contrabbasso (solista), Andrea Monarda alla chitarra classica (solista) e L'ensemble di Riccardo Luppi.

Domani, sabato 8, sarete tutti nuovamente invitatial Sociale per il concerto gratuito "Tribute to Andrew Hill" a cura del maestro Arrigo Cappellettie della sua ensemble e per le "Musiche di Thelonius Monk e dei Blue Notes" a cura della Crams Big Orkestra.

Ma la musica questo fine settimana si mette letteralmente a disposizione di tutti grazie alla manifestazione “Suonami!”: cittadini e turisti avranno la possibilità di suonare gratuitamente e liberamente sei pianoforti posizionati in

piazza Garibaldi, piazza XX Settembre, in Stazione, in piazza Era, al Politecnico e all'ospedale Alessandro Manzoni dalle 10 alle 19.

Che aspettate, partecipate e suonate numerosi!  

 

Una città sempre più a misura di studenti

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La nostra città, grazie alla presenza del Politecnico ma non solo, è sempre più frequentata da studenti universitari che hanno giustamente bisogno di spazi per lo studio. Insieme all’assessore alla Cultura Simona Piazza abbiamo perciò lavorato all’ampliamento dell’orario di apertura della Biblioteca Civica Pozzoli. Da lunedì 10 ottobre si potranno utilizzare i servizi erogati dal settore adulti e dal settore periodici (consultazione, prestito e consulenza bibliografica) da lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 12.30. Una novità che risponde alla sempre crescente richiesta di flessibilità dell’utenza e interpreta una nuova concezione di biblioteca. Un risultato possibile grazie alle risorse aggiuntive che abbiamo deciso di mettere a disposizione per il 2016 e alla riorganizzazione degli orari dei dipendenti a cui va un doveroso ringraziamento per la disponibilità dimostrata.                                                                                  Ma c’è di più. Su questa scia di novità, anche il Servizio Giovani del Comune e il Circolo Figini hanno deciso di offrire ai giovani lecchesi spazi gratuiti per lo studio e la lettura in orari serali, proprio con l’intento di costruire insieme una città più a misura di studente. Il progetto “Study Line” prevede il “Laboratorio Aperto!” in via dell’Eremo 28 attivo il lunedì dalle 18 alle 22, mentre al Circolo Figini in via dell’Armonia 5 si potrà studiare nella stessa fascia oraria il martedì e il mercoledì. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Infortuni sul lavoro: la sicurezza è un diritto

Domenica 9 ottobre si celebra la “Giornata nazionale vittime incidenti sul lavoro”  organizzata da Anmil.

La giornata, che prenderà il via al Caleotto con la messa in suffragio ai caduti del lavoro e il tradizionale corteo, ci richiama a una riflessione profonda. Andare al lavoro e prestare il proprio servizio in un ambiente sicuro deve essere un diritto garantito a tutti i lavoratori, qualunque professione siano chiamati a svolgere. In questo, la prevenzione è fondamentale e anche l’Amministrazione comunale, in sinergia con altri enti pubblici primi tra tutti INAIL e ATS, dedica ampio spazio al trattamento del tema. Lo fa in maniera pratica, aderendo a protocolli per l’incolumità dei propri dipendenti, sia favorendo attività promosse da associazioni e Onlus.

Tra queste, il Gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco, che ha attivato nella sede comunale di un servizio gratuito di consulenza, informazione, orientamento e sostegno alle persone esposte all’amianto e ai loro famigliari per contribuire a una migliore qualità di vita delle persone interessate dal problema e promuovere la prevenzione dei rischi correlati. L’amianto infatti, continua a mietere silenziosamente le proprie vittime e gli studiosi sostengono che il picco di incidenza delle malattie correlate all’esposizione si toccherà drammaticamente nei prossimi anni.

A questo proposito, giovedì 13 ottobre alle 21 al Palazzo delle Paure sarà presentato il volume “Amianto: morti di progresso” di Michele Michelino e Daniela Trollio del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. L’iniziativa sarà accompagnata da una piccola mostra fotografica del nostro territorio allestita a cura del Fotoclub Libero Pensiero di Rancio.

Perugia-Assisi, marciamo insieme per la pace

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Certe immagini non si vorrebbero vedere mai. Volti segnati dal dolore, dalla paura, dallo smarrimento che solo una guerra può provocare. Uomini, donne, bambini in fuga. Neonati venuti al mondo sotto il rumore delle bombe. Torture. Violenze. Il recente video che da Aleppo, in Siria, ha fatto il giro del mondo credo sia sempre vivo negli occhi di noi tutti: il bimbo col volto insanguinato tratto in salvo dai soccorritori, ricoperto dalla polvere degli edifici crollati a pochi centimetri da lui, non piange nemmeno più. Se ne sta in silenzio su un’ambulanza ad aspettare. Lui, pochi anni di vita, ha già visto la morte e il suo atteggiamento è quasi rassegnato. Ma la nostra società non si deve rassegnare a tutto questo. Nessuno di noi può girarsi dall’altra parte. Ognuno deve credere e diffondere il valore della pace.

Per questo, domenica 9 ottobre, il Comune di Lecco partecipa alla Marcia della pace e della fraternità Perugia-Assisi, accogliendo l’invito del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. I consiglieri comunali Monica Coti Zelati e Alberto Anghileri saranno al fianco dei rappresentanti di altri 300 Comuni italiani, con fascia tricolore e Gonfalone, per chiedere che si torni a investire sui Comuni in modo da rigenerare il tessuto delle nostre comunità locali, sostenere le persone e le famiglie in difficoltà, investire sui giovani e creare uno sviluppo sostenibile: le guerre di cui sentiamo parlare ogni giorno, non sono alle porte del nostro Paese, certo, ma le conseguenze dei drammi vissuti dalle popolazioni colpite, dai migranti in fuga da combattimenti e persecuzioni, diventano parte integrante della vita di tutti noi ed è quindi giusto che i Comuni vengano investiti non solo da responsabilità, a cui per altro non si sotrraggono, ma di “poteri” per far fronte all’emergenza.

La marcia Perugia-Assisi non è però un momento di solidarietà e impegno estemporaneo. Il Comune di Lecco è tra gli enti aderenti al Comitato di Pace e Cooperazione tra i popoli che promuove su tutto il territorio iniziative di sensibilizzazione  sul tema promosse da ONG e realtà no-profit.  Il nostro impegno resterà sempre alto.  

 

 

                                                                        Un abbraccio,

                                                                                                                                                                                                                                                                Virginio

 

Si scrive DUP, si legge come sarà la nostra città