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In discussione un decreto che priverebbe i Sindaci dei loro poteri,
mentre giunge la sentenza del TAR che dà ragione al Comune

Il Comune di Lecco sottoscrive la lettera inviata al Presidente del Consiglio, una manifestazione di opinione e di intenti, prodotta dal tavolo di lavoro costituito in seno ai comuni capoluogo di provincia lombardi. Il tutto era nato proprio sulla scorta delle esperienze positive e dei traguardi raggiunti dal Comune di Lecco in termini di lotta alla diffusione del gioco d’azzardo e in relazione alla conseguente prevenzione delle patologie a esso connesse.

Si tratta di una presa di posizione netta, che intende preservare un potere di “governo del territorio” di fondamentale importanza, un potere che ha a che vedere soprattutto con la salvaguardia dello stato di salute dei cittadini, per il quale, come già aveva avuto modo di spiegare l’assessore Ivano Donato all’indomani dell’attivazione del tavolo di lavoro di Pavia, la responsabilità è in capo ai Sindaci: “La ludopatia non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. La normativa di riferimento ha già inserito la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologia. Il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e il Consiglio comunale condivide questa responsabilità”.

Dopo i “no” del Consiglio di Stato alle richieste di sospensiva del provvedimento di limitazione degli orari di esercizio degli apparecchi automatici da gioco emesso dal Comune di Lecco e motivato soprattutto dall’esigenza di tutelare la collettività, è giunta venerdì anche la sentenza definitiva del TAR della Regione Lombardia, che ha giudicato infondato il ricorso presentato da un pubblico esercente e accolto la tesi sostenuta dall’avvocatura comunale (Avv. Pedrazzini). La sentenza rimarca come il potere esercitato dal Comune in questo senso trovi un suo legittimo fondamento anche nella recente pronuncia della Corta Costituzionale, che ne ha sancito la legittimità, si tratta di facoltà indispensabili che il decreto in discussione in queste ora sta per cancellare: “Il Governo sta per compiere un errore fatale, – Spiega l’assessore Donato - priverà gli amministratori della possibilità di contrastare la diffusione di una patologia, con le cui conseguenze gli amministratori stessi e il Sindaco in primis, dovranno poi confrontarsi, senza alcuna più possibilità di intervenire”.

La regolamentazione degli orari è uno dei pochi strumenti di cui gli amministratori locali dispongono per frenare il fenomeno, è pertanto necessario, si spiega nella lettera, che questa possibilità rimanga in capo ai Sindaci, che dispongono della fotografia dei territori che amministrano e che quindi ne sanno cogliere al meglio le criticità. Con la missiva firmata dai rappresentati dei comuni di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio e Varese si ribadisce anche l’importanza della possibilità per gli amministratori locali di individuare e mappare “luoghi sensibili” intorno ai quali sia vietato concedere nuove autorizzazioni per l’apertura di sale gioco o l’installazione di nuovi apparecchi slot.

Ufficio Stampa
Comune di Lecco

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