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L'esposizione troverà spazio al Palazzo delle Paure dall'8 ottobre al 14 gennaio 2018

1709 gianni secomandiGianni Secomandi è stato uno degli artisti più interessanti della scena culturale nazionale degli anni Sessanta/Settanta. La sua ricerca, complessa e coerentissima, ha saputo interpretare con sguardo personale le tendenze più d’avanguardia in voga in quel periodo, pur conservando una rara e preziosa autonomia. Personaggio schivo e fuori dal sistema di mercato, Secomandi è un artista tutto da riscoprire e senza dubbio da rivalutare.

Nella ricerca artistica di Secomandi scienza e letteratura si mettono in dialogo ritrovando la propria originaria radice comune, la sfera terrena incontra quella celeste, la filosofia, la teologia, la poesia, la letteratura si contaminano con l’astronomia, con la matematica, perfino con discipline poco ortodosse, come la rabdomanzia e la radioestesia, in una danza alchemica di una complessità straordinaria, espressa con uno linguaggio personale, riconoscibile, tecnicamente impeccabile e, soprattutto, emotivamente coinvolgente.

Le sue opere sono assai diffuse nel collezionismo privato dell’area lecchese, due suoi notevoli lavori sono anche conservati nelle stanze del Museo di Palazzo delle Paure.

Simona Piazza"La mostra promossa in collaborazione con Heart intende finalmente rendere omaggio a uno degli artisti più interessanti degli anni Sessanta/Settanta, conosciuto fra i collezionisti del territorio, ma che ancora attendeva un riconoscimento pubblico ufficiale anche da parte della città - sottolinea l'assessore alla cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza - L'esposizione che chiude il ciclo delle grandi mostre 2017 di Palazzo delle Paure annovera una positiva collaborazione con il Planetario di Lecco, in omaggio alla grande passione per l’astronomia di Gianni Secomandi. Lì si terranno eventi collaterali e sarà esposta parte delle opere dell'artista, grazie anche alla collaborazione con l’associazione Deep Space".

La mostra, curata da Simona Bartolena, Armando Fettolini e Aldo Consonni, in collaborazione con Luca Secomandi, intende raccontare la ricerca e la personalità di Gianni Secomandi rivolgendosi anche a un pubblico di non addetti ai lavori. L’esposizione attraversa l’intera produzione dell’artista grazie a più di sessanta opere significative, provenienti soprattutto dalla famiglia, che nell'ambito dell'organizzazione ha avuto un ruolo attivo.

L’opera di Secomandi, tanto profonda quanto complessa, è presentata in un percorso espositivo che intende fornire informazioni utili alla comprensione dell’artista anche per coloro che vi si avvicinano per la prima volta. La mostra, della quale è stato realizzato un catalogo, offre anche un’occasione importante per cominciare a riordinare il corpus di opere dell’artista, gettando le basi per una loro futura archiviazione sistematica.

Eventi collaterali

  • Giovedì 12 ottobre alle 21: visita guidata alla mostra con Valentina Simone
  • Giovedì 9 novembre alle 21: “Paesaggi di Terra, paesaggi di Cielo: la ricerca di Gianni Secomandi”, conferenza con Simona Bartolena, Barbara Cattaneo, Luigi Erba, Luca Secomandi
  • Giovedì 23 novembre alle 21: visita guidata alla mostra con Simona Bartolena      

Orari di apertura della mostra

  • Da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 18
  • Il giovedì anche dalle 21 alle 23 (apertura serale)
  • Il sabato e la domenica dalle 10 alle 18
  • Chiuso il lunedì, Natale, S. Stefano e Capodanno

Gianni Secomandi: cenni biografici 

Gianni Secomandi nasce a Vercurago, vicino a Lecco, il 1 settembre del 1926. Terminate, nel 1939, le elementari, si iscrive ai corsi di pittura di Luigi Pizzi, che gli insegna i primi rudimenti della tecnica a olio, esercitandosi sui classici dell’arte lombarda dell’Ottocento. La sua formazione artistica prosegue poi all’Accademia Carrara di Bergamo, con Achille Funi come professore.

Negli anni successivi, anche grazie alla vicinanza di Lucio Fontana che ne apprezza il talento e la personalità, egli prende la via dell’astrazione, sebbene il punto di partenza resti sempre e comunque il paesaggio, non più quello terreno ma quello celeste: il Cosmo, che diventa ben presto il soggetto d’elezione dell’artista.

Gianni Secomandi muore il 3 gennaio del 1982.

Si.M.U.L. - Servizi educativi
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